In questa pagina l'Agenzia di Onoranze Funebri Athena di Torino fornisce alcune indicazioni in merito alla gestione e chiusura del conto corrente in caso di decesso. "Il nostro compito non è solamente quello di occuparci della sepolture del caro estinto ma cerchiamo di offrire alle famiglie colpite dal lutto un supporto completo che riguardi anche tutte le incombenze derivanti dal lutto".
Quando avviene un decesso gli eredi devono compiere una serie di adempimenti che spesso sono pesanti, soprattutto a causa del difficile momento che stanno vivendo.
La prima cosa da fare è la presentazione della dichiarazione di successione per la quale è necessario conoscere l'intero patrimonio del defunto sia riguardo ai conti correnti che altri patrimoni quali libretti risparmio, titoli, fondi, polizze assicurative e immobili.
E' necessario che gli eredi accettino o non accettino l'eredità; per questa scelta è necessaria ovviamente un'approfondita conoscenza dei beni che il defunto possedeva.
Come fare a sapere quali conti correnti attivi aveva il defunto"? In genere i familiari, ossia gli eredi diretti, conoscono la banca o le banche nelle quali il defunto aveva i conti correnti; in caso contrario sarà necessaria un'indagine bancaria, ossia una attività svolta in proprio o tramite agenzie specializzate, volta a scoprire gli istituti bancari nei quali sono presenti dei rapporti attivi.
Individuate le banche è necessario attivare una procedura di richiesta di esistenza dei conti correnti e per farlo sono necessari alcuni documenti quali il Certificato di Morte, i documenti di identità degli eredi e una autocertificazione che attesti che chi presenta la domanda sia in effetti un erede avente diritto.
La banca informerà quindi gli eredi circa i conti correnti ed eventuali altri rapporti in modo che si possa dar seguito alla dichiarazione di successione.
La banca in caso di morte è obbligata a bloccare il conto corrente (ex Art.48 D.lgs 346/1990) per proteggerlo da accessi da parte di persone non autorizzate; lo sblocco del conto corrente del defunto sarà possibile in seguito alla produzione dell'atto di notorietà eredi e della dichiarazione di successione presso l'Agenzia delle Entrate; la Banca dunque, in circa 30 giorni, provvederà allo sblocco del conto corrente.
A questo punto gli eredi potranno decidere di chiudere il conto, prelevando quanto esistente, oppure decidere di mantenerlo attivo subentrando al rapporto bancario esistente.
In caso di decesso normalmente si attiva la procedura di dichiarazione della successione in quanto le condizioni lo richiedano; ci sono casi in cui non si ritiene necessario e sono trattati nel paragrafo successivo.
Per poter sbloccare il conto corrente del defunto è necessario innanzitutto che gli eredi accettino l'eredità; in questo caso avranno accesso ai beni ma anche gli eventuali debiti.
In una prima fase è necessario che gli eredi comunichino alla banca l'avvenuto decesso; la banca, di conseguenza, è tenuta ad effettuare il blocco cautelativo del conto corrente del defunto.
Per ottenere lo sblocco del conto corrente del defunto è necessario fornire alla banca i seguenti documenti:
A questo punto la banca, in genere in circa 30 giorni, provvede allo sblocco del conto corrente con alcune differenze in funzione del fatto che il conto del defunto fosse cointestato o meno. QUesto caso in genere si verifica quando il defunto è uno dei due coniugi poichè in vita il conto era di entrambi. I due casi e le due procedure sono pertanto le seguenti:
In genere lo sblocco del conto corrente di un defunto prevede la dichiarazione di successione, procedura grazie alla quale l'Agenzia delle Entrate certifica i beni del defunto.
Esistono però dei casi in cui la dichiarazione di successione non è obbligatoria, in particolare questo avviene quando:
In questo caso gli eredi, anche senza la dichiarazione di successione, possono ottenere lo sblocco del conto corrente del defunto e decidere se subentrare al rapporto in essere con la banca oppure chiudere il conto corrente.
Per farlo dovranno presentare un documento di autocertificazione che, come previsto dalla legge, li esonera dalla presentazione della dichiarazione della successione.
La procedura di chiusura di un conto cointestato ha delle complessità per sua natura; ancora di più nel caso di chiusura del conto cointestato con il defunto.
E' previsto dalla legge (art. 1833 c.c.) che nel caso del decesso di uno dei due cointestatari di un conto corrente, gli eredi possano recedere dal contratto. E' necessario capire però come saranno suddivise le somme presenti su quel conto corrente.
In caso di decesso infatti il conto corrente non si estingue automaticamente poichè la quota di proprietà del defunto resta congelata in attesa delle pratiche di successione. La banca, una volta venuta a conoscenza del decesso della persona cointestataria, blocca il conto a scopo cautelativo.
Saranno le procedure atte ad identificare gli eredi, tramite dichiarazione di successione, che consentiranno alla banca di accettare eventuali richieste di chiusura del conto corrente da parte degli eredi.
Gli eredi, ultimate le pratiche di successione, potranno poi decidere se recedere, e quindi chiudere il conto corrente, oppure di subentrare al rapporto in essere con la banca. In caso di conto cointestato questi eredi dovranno ovviamente decidere le sorti del conto corrente con il cointestatario superstite.
Il conto corrente postale può essere chiuso tramite richiesta e compilazione degli appositi moduli. In caso di decesso di una persona che detiene un conto corrente postale le pratiche sono le stesse di un normale conto corrente.
E' necessario pertanto attivare le procedure per la dichiarazione di successione per accertare gli eredi e, successivamente, consentire agli aventi diritto di decidere per la chiusura o il subentro al conto corrente in essere.
Un preciso obbligo di Legge costringe la banca a bloccare il conto corrente intestato ad una persona deceduta non appena viene a conoscenza dell'avvenuto decesso; questo avviene anche nel caso in cui il conto corrente fosse cointestato.
Lo sblocco del conto corrente avviente successivamente alla presentazione delle idonee pratiche, nella maggior parte dei casi si tratta della dichiarazione di successione.
La legge inoltre precisa che, sebbene la dichiarazione di successione non equivale all'accettazione dell'eredità, il fatto che gli eredi acquisiscano somme di danaro dal conto corrente del defunto è una tacita accettazione, peraltro irrevocabile, dell'accettazione dell'eredità.
In merito ai tempi di sblocco dei conti e quindi della disponibilità dei fondi a favore degli eredi si parla di tempi medi. Mediamente infatti, dipendentemente anche dal tipo di contratto che si aveva con la banca, trascorrono circa 30 giorni dalla presentazione alla banca della dichiarazione di successione e della ricevuta di pagamento delle imposte all'Agenzia Entrate.
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